Dal Santuario di Boca al Sacro Monte di Varallo

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Pioggia e neve sulla camminata CAI- Alpini

 

Era ancora notte fonda quando padre Fiorenzo ha aperto le porte del Santuario del Crocefisso di Boca per accogliere e salutare i 130 partecipanti (altri 30-40 si sono poi aggiunti lungo il percorso) della camminata- pellegrinaggio proposta insieme dal CAI di Borgomanero e dal Gruppo Alpini di Maggiora.
Sono trascorsi 10 anni dalla prima edizione della camminata, fortemente voluta nell’Anno Giubilare dal Parroco di Maggiora (ma nativo di S. Cristina di Borgomanero) don Franco Mora: una camminata costellata di tante croci, segno della profonda radicata religiosità delle nostre popolazioni ma anche testimonianza del sacrificio per la libertà di tanti giovani; una camminata che è “validità e prova di speranza”, come scrisse don Franco; una camminata che (come ha evidenziato padre Fiorenzo) è passaggio dalle sofferenze del Crocefisso di Boca alla gloria dell’Assunzione  della Basilica del Sacro Monte.
E in effetti “sofferenze” non sono mancate lungo i 32 km del percorso: partiti puntualmente alle 5.00 quando ancora qualche stella spuntava tra le nuvole, una leggera pioggerella ha accompagnato i camminatori nei primi 10 km fino al passo della Cremosina, per divenire cammin facendo pioggia insistente, nevischio e vera e propria nevicata nel punto più alto del percorso, ai 979 metri del rifugio Primatista, ove si è arrivati verso mezzogiorno.
Certo per i pochi che hanno trovato posto all’interno riscaldato la pastasciutta calda preparata dagli amici di Quarona gestori del rifugio è stata particolarmente gradita e gratificante l’atmosfera prettamente alpina con la neve che turbinava all’esterno, ma per il centinaio che avevano optato di mangiare al sacco, sostando all’esterno sotto le tettoie, la situazione non è stata altrettanto poetica. Per tutti però erano offerti dai gentili ospiti tè e caffè a volontà, ben bollenti.
Ad alleviare per quanto possibile le difficoltà e la fatica, hanno provveduto gli alpini dei Gruppi di Orsanvenzo e di Roccapietra: grazie anche alla generosità del ristorante Topia di Orsanvenzo e del sig. Rastelli, dagli alpini valsesiani sono stati a tutti offerti pane e lardo (veramente memorabile), vino, tè caldo, bibite e …un temporaneo riparo dalla pioggia battente.
Il CAI valsesiano poi ha voluto offrire a conclusione della camminata (portata a termine da oltre un centinaio di escursionisti) tè caldo a volontà nell’apposito locale di accoglienza al Sacro Monte.
Alle 17.00 è stata celebrata dal Parroco di Maggiora don Fausto , che a tutti i costi per quanto possibile ha voluto condividere con i suoi parrocchiani e gli amici alpinisti i momenti religiosi della giornata festiva; al ricordo per don Franco Mora, per mons. Aldo Del Monte (che con gli Alpini aveva condiviso le atroci sofferenze della ritirata russa e di cui ricorreva il quinto anniversario della scomparsa) e per don Angelo Villa (indimenticabile Cappellano degli Alpini), si è associata la preghiera per tutti i sacerdoti e parroci delle comunità presenti e una in particolare per don Carlo Elgo, parroco di Alagna e tenace alpinista, perché prontamente si ristabilisca e ritorni alla sua comunità, ai suoi amici, alla montagna.
I momenti salienti della S. Messa sono stati accompagnati dai canti del sempre più bravo coro “Alpe Pianello”, di cui alcuni componenti hanno anche partecipato a tutta la camminata, senza peraltro che la loro voce risentisse della fatica e della “umidita” accumulate.
Molto sentite sono state anche alcune “cerimonie” che i Gruppi Alpini ogni anno promuovono nel corso della camminata: l’alzabandiera alla Cappella del Palgo di Orsanvenzo, al suono dell’Inno nazionale,  e gli onori davanti al cippo dedicato alla Resistenza valsesiana, posto alla Sella di Crosuggia.
Quest’anno il cippo è stato trovato divelto (sembra peraltro in maniera involontaria durante i lavori boschivi) e purtroppo finora nessuno si è peritato di ricomporlo: i gagliardetti dei Gruppi Alpini, la preghiera per tutti i Caduti per la Libertà si sono elevati davanti alla catasta di legna che ha occupato il posto del cippo. Si vuole sperare che chi di dovere intervenga al più presto.
Significativa è stata anche l’iniziativa del sig. Alfredo Perazza, Presidente ANPI di Maggiora e ottimo camminatore, che davanti ai tanti cippi collocati ove sono morti i Caduti della Resistenza ha deposto altrettanti omaggi floreali.
Per l’occasione il CAI di Borgomanero ha gratuitamente messo a disposizione un pregevole opuscolo illustrativo, curato dai soci del Gruppo Alpini di Maggiora Claudio Oberti e Antonio Cerri: un impegno che vuole essere “un omaggio al lavoro e al sacrificio delle generazioni che sono passate su questo territorio, ognuna lasciando il proprio contributo” e che diventa “rinnovato impegno da parte nostra di preservarne e conservarne l’opera dal passare del tempo e di relazionarci con il territorio con lo stesso rispetto e spirito ecologico”.
Un doveroso ringraziamento va ai Volontari del Gruppo A.I.B. di Gargallo, che con il loro mezzo hanno seguito la camminata, pronti a intervenire nelle situazioni di necessità.
Grazie infine ai numerosi alpini, anche di altri Gruppi, che in corteo con i loro gagliardetti al suono della Marcia degli Alpini hanno percorso –con il Presidente del CAI –Sezione di Borgomanero Emilio Fornara e relativo vessillo sezionale- l’erta finale che ha portato alla sommità del Sacro Monte: Alpini di Borgomanero, Ghiffa, Pettenasco, Orsanvenzo, Roccapietra, Civiasco, Cellio oltre ovviamente a quelli di Maggiora; purtroppo per il protrarsi degli impegni conseguenti all’importante cerimonia che nella mattinata si era tenuta a Pella nella ricorrenza della morte di mons. Aldo Del Monte, non ha potuto essere presente il vessillo della Sezione ANA di Omegna.
Agli Alpini e alle loro attività è stata elevata durante la S. Messa una intenzione di preghiera, ripresa da una pagina del libro di don Franco Mora:
“ Nel libro di don Franco Mora c’è scritto:Lo spirito di sacrificio e di cosciente dedizione al dovere è l’inestimabile patrimonio che ogni Gruppo Alpino custodisce e accresce; è segno di speranza, di concordia, esempio di civismo, di spirito di autentica democrazia, di unità nel comune, al di sopra di ogni ideologia partitica. Oh Signore, aiuta tutti noi perchè le nostre Sezioni, i nostri Gruppi siano sempre testimonianza concreta  di questi valori, NOI TI PREGHIAMO”.